mercoledì 3 ottobre 2012

Un po’ di dati: tensioni anche tra vicini di casa

I conflitti esistono anche all'interno delle relazioni di vicinato o di condominio. Ed è la mancanza di "solidarietà sociale", unita al non sentirsi parte di una comunità, che genera comportamenti carichi di tensioni. Lo dice chi abita nel comparto di edilizia popolare compreso tra le vie Agucchi e Zanardi a Bologna, in tutto 507 persone (al 2010). Ma più in generale sembra essersi modificato il rapporto con il proprio territorio. I dati sono frutto della ricerca qualitativa "Pescarola non è un’isola", coordinata da Maurizio Bergamaschi e da Roberta Paltrinieri del dipartimento di Sociologia della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna all’interno del progetto "Cittadini di Pescarola". L’indagine è stata realizzata in primavera da Rachele Lapponi ed Eleonora Venturella grazie alla collaborazione di Acer (Azienda casa Emilia Romagna) e Quartiere Navile.
La rappresentazione che emerge dalle interviste condotte tra chi abita in zona è quella di un territorio segnato dalla contrapposizione tra presente (poco coeso) e passato (denso di legami). Tra i residenti delle case popolari comprese tra via Agucchi e Zanardi, tuttavia, non manca chi intravede una "speranza di cambiamento in positivo": l’inversione di una tendenza che ha visto degradarsi il proprio luogo di vita. Così, se il futuro risulta incerto, l'immediato trova risposte puntuali. Le idee e le proposte non mancano. C’è una disponibilità a spendersi in prima persona in questa direzione, anche se alcuni intervistati denunciano la mancanza di partecipazione alle iniziative messe in campo nella zona.

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