Un centro educativo per l’infanzia e le famiglie, una squadra di giovani tuttofare appositamente formati, un laboratorio di falegnameria per ragazzi e uno di cucito ('Fili di lavanda') per le donne straniere che abitano nelle case Acer di via Agucchi. Previste, inoltre, attività di socializzazione ed eventualmente la creazione di un piccolo emporio solidale per la distribuzione del cosiddetto “no food”. Sono le sei azioni per contrastare l’esclusione sociale che fanno parte di “Case Zanardi a Pescarola”: un nuovo progetto gestito da Coordinamento volontariato Lame, cooperativa Eta Beta, associazioni Senza il Banco e Terra Verde e sponsorizzato dal Comune di Bologna e dall'Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “Serra Zanetti”.
Il progetto coinvolge i seguenti luoghi: il polo educativo 'Il Cubo' (via Zanardi 249, nella foto in alto), il laboratorio di falegnameria 'Due Torri (stessa via ma al civico 210, nella foto a fianco), la 'Ex-lavanderia' (al 226) e lo 'Spazio comune' in via Agucchi 284 a/b, più il Villaggio del fanciullo per quanto riguarda il laboratorio di cucito 'Fili di lavanda' (che porterà a realizzare pannolini di stoffa riutilizzabili). Per ora sono coinvolte in tutto 15 persone: due donne in borsa lavoro per attività di pulizia dei locali, otto ragazzi tuttofare (che stanno imparando a diventare imbianchini e giardinieri), altri due giovani impegnati nel laboratorio di falegnameria 'Due Torri' e tre donne straniere per cucire i pannolini di stoffa.
Ma tra le altre finalità di “Case Zanardi a Pescarola” ci sono anche il dare risposte ai nuovi bisogni emergenti, il contrasto alla dispersione e all'abbandono scolastico e formativo, la prevenzione del disagio giovanile, la costruzione di occasioni per l’auto-imprenditorialità, il rafforzamento del dialogo tra culture e generazioni diverse, la lotta allo spreco di risorse e la valorizzazione del volontariato, dei luoghi e degli spazi presenti sul territorio. Ecco allora il sostegno all'essere genitori, le attività ludiche ed educative, il creare la possibilità di inserimenti lavorativi, il dar nuova linfa alle attività artigianali e di restauro mobili e la promozione di una filosofia del recupero, del riciclo e del riutilizzo.
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