Muri d'ingresso colorati e numeri civici ben segnalati per dare identità a ogni blocco condominiale e orientarsi meglio. Sono gli interventi realizzati da “Percorso sicuro a Pescarola”, un progetto promosso dal Coordinamento volontariato Lame e realizzato dall'associazione Architetti di strada all'interno del comparto abitativo Acer compreso tra via Agucchi e Zanardi. Il progetto lascia in eredità anche lo studio del potenziamento del sistema di illuminazione per aumentare il senso di sicurezza nelle ore notturne.
Le proposte realizzate sono il frutto di un percorso di cittadinanza attiva che ha visto sia la partecipazione di chi abita in questi alloggi di edilizia residenziale pubblica sia il contributo del neo comitato “Cittadini residenti comparto Agucchi/Zanardi”. «Workshop al femminile per avere una percezione dell'abitato da parte delle donne, merende in cortile, passeggiate nelle zone limitrofe, simulazioni di colore e prove di riorganizzazione degli accessi ne sono stati il preambolo», spiega Elena Vincenzi di Architetti di strada.
I nuovi ingressi colorati, oltre a migliorare l’orientamento nel grande isolato, sono stati occasione per aumentare la qualità degli spazi comuni, caratterizzandoli maggiormente e attenuando alcuni elementi di degrado presenti. Inoltre il potenziamento di una parte dei punti luce esistenti accresce la percezione di sicurezza di sera e di notte. A questi risultati tangibili si aggiungono: la sperimentazione della possibilità di entrare dai giardini condominiali, con la chiusura degli attuali corridoi d’accesso ai civici interni, e il progetto di una mappa del comparto e del contesto urbano in cui questo è inserito, «da apporre nei prossimi mesi in bella vista per valorizzare gli elementi utili a farlo uscire dalla marginalità con cui spesso viene vissuto», commenta Vincenzi.
Il progetto “Percorso sicuro a Pescarola”, oltre che dal Coordinamento volontariato Lame, è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, all'interno di un bando pubblico emanato dal servizio Politiche per la sicurezza e della polizia locale, e ha visto coinvolti anche il Quartiere Navile, il dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna e l'associazione Dispositivi psicosociali in veste di partner e mediatori. Le azioni in essere sono state realizzate con il via libera di Acer e settore Casa del Comune di Bologna.
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